Loro ci osservano.
Spiano i nostri spostamenti, le nostre attività, le nostre abitudini.
E controllano le nostre menti.
Hanno un qualche potere o una sorta di marchingegno in grado di alterare i nostri ricordi.
Oppure un modo sconosciuto per alterare il paesaggio dall’oggi al domani senza lasciare evidenti punti di sutura nei tessuti che legano le loro creazioni con il resto dell’arredo urbano.
Non si spiega altrimenti la presenza di un feticcio di umanoide, alto oltre due metri e largo uno, atterrato una mattina nel mio tragitto quotidiano che va dalla stazione di Millemondi all’ufficio di lavoro, accompagnato da una targhetta che sostiene che l’opera si intitoli “La Provvidenza” e sia lì da anni.

Alcuni sostengono che la statua sia lì davvero da tanto, solo che è protetta da un’alta inferriata che non me l’ha mai fatta notare prima, sottintendendo neanche tanto velatamente che sono un po’ rincoglionito.
Ma sono solo menti deboli a cui gli alieni hanno fatto il lavaggio del cervello.

in effetti è una via di mezzo tra l’inquietante e il divino… sarà compagna della mia redentrice? 😉
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Ma allora è vero che ci stanno invadendo! ☺
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Che senso ha una statua dietro a un cancello?
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Le scelte degli alieni non sono comprensibili a noi miseri umani 🙂
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Giusto. Che sbadata
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