Il prossimo Presidente del consiglio

Obama me

Ha i denti aguzzi e la coda puntuta. Ronfa per metà giornata e per l’altra metà ringhia. Nelle fasi di veglia, mentre digrigna i denti, è concentrato a progettare e realizzare nuove angherie per i poveri viaggiatori.

Nell’immaginario collettivo è più o meno questa l’immagine di un dirigente qualsiasi di una qualsiasi azienda che gestisce una rete ferroviaria qualunque. Per non parlare delle fantasie sulle loro riunioni.

Poi invece te ne ritrovi uno mimetizzato tra i viaggiatori. Ha una sola testa, due sole braccia, due sole gambe. Non è né troppo magro né troppo grasso. Veste abbastanza sportivo. Cerco di non notare un particolare ma lo noto: è nero.

Nessuno sarebbe stato in grado di distinguerlo dagli altri viaggiatori se nello scompartimento non si fosse instaurata una discussione: tra poco arriveranno alcune novità che riguardano gli abbonamenti e si chiedeva lumi al capotreno. Alle richieste seguono risposte vaghe, alle risposte vaghe seguono lamentele.

Nella discussione interviene anche l’uomo in questione: con voce calma e baritonale descrive le novità, evidenzia i cambiamenti, spiega le motivazioni. È troppo competente per non suscitare sospetto: si vede costretto a qualificarsi.
Alla rivelazione, le due signore di fronte a lui ridono come scolarette sorprese a parlare male di un professore.

– Chissà quante lamentele sente ogni giorno e oggi si è dovuto sorbire anche le nostre!

– La lamentele, o ancora meglio le critiche, sono importanti. Dovete farle. Dovreste farle non solo qui: agli organi competenti, per iscritto. Voi forse pensate che negli uffici siamo tutti o fannulloni o ladri. Sicuramente c’è del vero in questo stereotipo ma vi assicuro che non siamo tutti cosi. C’è chi ama il proprio lavoro e vorrebbe farlo al meglio. Ma anche i volenterosi di solito lavorano in ufficio, non in treno. Progettano cose che sulla carta sono perfette ma nella pratica magari no. Ma quando qualcosa non va, noi nei nostri uffici non lo sappiamo. Gli esperti veri siete voi, che prendete questo treno ogni santo giorno. Io sto iniziando a prenderlo ogni tanto ma sarebbe ancora meglio se avessi il vostro aiuto: le vostre lamentele. Anche perché ho parecchia gente sopra di me e solo con qualcosa vostro di scritto posso avere un minino di potere contrattuale.

Ecco, fatemi un favore: fate diventare quest’uomo Presidente del Consiglio. O almeno Superdirettore Megagalattico.

8 pensieri su “Il prossimo Presidente del consiglio

  1. Pingback: veramente un coglione | ammennicolidipensiero

  2. …E se invece fosse tutta una copertura? Se una volta in ufficio si fosse fatto grasse risate con i suoi superiori pasteggiando a caviale e champagne alla faccia dei pendolari sul treno? Un infiltrato, ecco cos’era!

    (No, in realtà è che la mia antipatia per il servizio pubblico ferroviario è tale e tanta che un dirigente di Trenitalia non riesco ad immaginarmelo umano, comprensivo e civile 😀 )

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