La piccola eroina

Fuma nervosamente, con il fare di chi è già alla quarta o quinta sigaretta, nonostante siano solo le otto del mattino.

Ho anticipato orario di lavoro e quindi ho cambiato treno: all’arrivo a Millemondi non c’è più il siparietto di viaggiatori in entrata; ora c’è solo lei.

Il treno arriva, si aprono le porte, lei getta la sigaretta tra i binari, aspetta con ansia la discesa dei viaggiatori in arrivo e poi sale.

Ogni giorno. E ogni giorno ha fretta. Più fretta di qualunque altra viaggiatrice. Perché lei è una viaggiatrice speciale: una viaggiatrice immobile.

Sale sul treno a Millemondi alle 8.32. Scende dal treno (presumibilmente) alle 8.44, sempre a Millemondi.

Dopo quel quarto d’ora scarso, i vagoni sono puliti e confortevoli (ed è uno dei pochi treni in cui è davvero così), mondati di qualsiasi flatulenza, liquido o scarto che i corpi umani sono stati in grado di generare il giorno precedente.

Un’altra piccola eroina di questa nazione.

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