Nigga

Guarda, oggi è stata una giornata di quelle…
C’erano queste due negre sfigate, cioè…

Ragazza giovane, intorno ai vent’anni.
Occhi, pelle, capelli, bocca: ogni parte del viso tradisce le sue origini mediterranee. Siciliane, probabilmente.
E’ al telefono con un’amica e continua ad ironizzare – senza rabbia; sorriso dolce nella bocca – contro queste due negre che le hanno citofonato in casa.

– Cerchiamo Kalid – dicono…
– Ka-chi? – risponde Giovanna, la mia coinquilina. Lo sai com’è, era già nel panico.
– Kalid Hassan, è in casa?
– Parlaci tu – mi fa Giovanna, che è già pronta a chiamare la polizia.
– Non c’è nessun Kalid. Chi siete? – dico io
– Sì che c’è Kalid, avanti, apri…
– Io non apro a due sconosciute…

Oh, sfiga vuole che qualcuno apre il portone lo stesso; queste salgono e me le trovo davanti alla porta.
C’avevano pure il velo…

– Sentite, che voi ci crediate o no, qua non c’è nessun Kalid – Gli faccio io – Ci siamo io e questa mia amica. E basta. E l’avete già spaventata abbastanza, ok?

Non so se è per me che vedono che inizio ad incazzarmi, per Giovanna spaventata o perché non vedono davvero nessun altro in casa, ma finalmente si convincono.

E una mi dice:
– Ah. Ok. Scusa. Grazie.

Poi si rivolge alla sua amica in tunisino.
– Sì, grazie al cazzo.

E lì allora proprio sbotto:
– Ciccia, grazie al cazzo lo dici a tua sorella.

Oh, resta lì a bocca aperta come un imbecille.
Dico, ma mi hai visto? Ma ti verrà il dubbio che forse sono anch’io tunisina?
Dici?
Sì, forse hai ragione: in tanti mi prendono per siciliana.

4 pensieri su “Nigga

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