La Dignità

Spesso nel mio scompartimento entra la Dignità.

Ha un’età indefinita tra l’adulto e l’anziano. E’ leggermente sovrappeso ma senza essere ridicolo. Carnagione scura, quasi olivastra, ma non nera.
Occhiali con la montatura finto oro, ma senza essere pacchiane.
Non appartiene nei lineamenti a nessun stereotipo di straniero, ma con essi sembra essere sempre in relazione.
Si siede con loro, assiste alle loro discussioni, interviene molto raramente, spesso limitandosi ad assentire o sorridere bonariamente.
Non mi è chiaro in che stazione salga e dove sia diretto.

Un giorno però ho perso il treno ed ho preso quello successivo.
E quella volta l’ho visto salire a Caserosse.
Era sudato, sfatto, con i capelli arruffati. Sembrava anche più grasso. Nonostante la serenità brillasse ancora nei suoi occhi, tutto di sé quel giorno lo faceva apparire come un angelo caduto.

Cosa mai abbiamo fatto quel giorno alla Dignità?

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