Parte 6: Il bimbo
Nel nuovo vagone c’era un rumore assordante e uno strillare continuo. In un sedile una madre cullava un bambino. Di fronte, il padre era intento a consumare il pranzo. Il bambino piangeva disperato, finché con lo sguardo non incrociò Alice: all’improvviso, il bimbo sogghignò.
“Non sapevo che i neonati sogghignassero; anzi, io pensavo che neanche sorridessero” disse Alice.
“Tutti i neonati possono farlo” disse la madre “Figurati il mio che è avanti rispetto alla media”
“Non ne conosco neppure uno che lo faccia” disse Alice molto rispettosamente, contenta di aver intavolato una conversazione.
“Non devi sapere molte cose, tu” disse la madre. “Questo è il fatto”.
Il tono di questa risposta non piacque ad Alice, la quale pensò di cambiare argomento.
Mentre tentava di trovare qualcosa di cui parlare, il padre aveva finito di affettare un panino e lanciò il coltello alla madre. Il lanciò fu maldestro e rischiava di far finire il coltello addosso al bambino; fortunatamente la madre riuscì ad afferrarlo al volo. Lo spavento della madre fece tornare il bambino a strillare.
“Ehi, ehi, fate un po’ d’attenzione!” gridava Alice terrorizzata.
“Se ognuno si facesse i fatti suoi il mondo camminerebbe molto più svelto!” brontolò la madre. Faceva infatti parte di quel folto gruppo di donne che odia il proprio partner ma che era pronta a difenderlo sempre e comunque, in nome di un non meglio precisato senso del dovere o, meglio, di un misto di senso di superiorità e di inferiorità. Sempre per senso del dovere, più che per affetto, tornò a cullare il bambino.
Non riuscendo in alcun modo a calmarlo, la madre disse ad Alice “Prendi! Cullalo un po’ tu, se vuoi!”
Con Alice passò dal pianto al singhiozzo finché non si tranquillizzò. “Se non porto via questo bambino”, pensava Alice “lo uccideranno senz’altro, e in poco tempo. D’altra parte non me lo lascerebbero portare via e forse neanche il bimbo stesso sarebbe d’accordo.”
Così Alice ridiede il bimbo alla sua madre e decise di dirigersi nuovamente verso un altro vagone.
(Continua…)
I dilemmi dell’assistenza sociale.
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Purtroppo è una versione estremizzata di scene che mi capita davvero di vedere in treno 😦
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