«Ti ho anche installato la app nel cellulare. Ti dice quali sono i prossimi treni, in che stazione sono e se e quanto ritardo hanno.»
«Ok.»
«Se non ti timbra il biglietto cosa fai?»
«Lo dico subito al capotreno.»
«Brava.»
«Papà?»
«Sì?»
«E se il capotreno resta in cabina?»
«Il capotreno non resta in cabina. Scende ad ogni fermata e controlla se tutti i passeggeri sono saliti e se il treno può ripartire.»
«Ok. Devi dirmi altro?»
«Non dare confidenza agli sconosciuti, controlla il binario nel pannello elettronico e se hai dubbi chiedi a qualche altro pendolare.»
«Papà?»
«Sì?»
«Come faccio a chiedere se ho dubbi e a non dare confidenza agli sconosciuti contemporaneamente?»
E così la ruota gira, sia quella della vita che quella del treno.
Quando è iniziata la fase due di questo strano anno io sono rimasto in tele-clausura a casa mentre mia figlia, dopo mesi di zoomba, ha ripreso a fare danza in presenza.
Mentre io non avevo più niente da scrivere e mi chiedevo che fine avessero fatto Mirella, l’affitta-sedili, la mille-facce e tutti gli altri, il testimone è passato a lei.
«Papà?»
«Sai che è troppo divertente in treno ascoltare le discussioni degli altri?»
«Eh, lo so bene!»
«Oggi ad esempio c’era un tipo stranissimo. Non gli ho dato confidenza, non ti preoccupare. Però era da vedere… e faceva certi discorsi… Ci sarebbe da scrivere un romanzo!»
«Dai, racconta…»
Photo by Arleen wiese on Unsplash
ereditarietà pendolare, ma scusa quanto anna ha tua figlia?
"Mi piace""Mi piace"
Dodici e io sono un pessimo padre 🙂
"Mi piace"Piace a 1 persona
seeee, pessimo, se se
"Mi piace""Mi piace"