Si muove a fatica, sopra articolazioni che non fanno il loro dovere e sotto il peso dei suoi ottant’anni.

Si avvicina, apre la logora giacca rossa e sprofonda con soddisfazione sulla poltrona.
Si aggiusta i capelli corti, rassetta il maglione marrone e infila la mano in una tasca dei jeans. Ne estrae un cellulare e un paio di auricolari e si attrezza per un viaggio di totale relax, con una disinvoltura che fa invidia a chi come me ha quasi metà degli anni e delle diottrie.

Si curva sul video, preme il tasto play e l’incanto svanisce.

《Maria, come hai potuto tradirmi con Ramon?》

Per tutto il vagone si diffonde questa voce calda e profonda. E anche eccessivamente quieta per essere quella di un uomo tradito.

《Signora…》

La vicina d posto prova con garbo ad indicarle l’estremo degli auricolari che giace per terra.

《José, posso spiegarti!》 urla una voce femminile terrorizzata.

《Signora…》

Le dà un tocco lieve sulla spalla ma non c’è nulla da fare: la donna è rapita da quella accorata scena di gelosia.

La scena è di per sé interessante ma so che manca ancora un elemento.
Sposto lo sguardo sul gruppo opposto di sedili, dove ha posto l’Uomo In Verde, un pendolare di cui ho già parlato.
Come mi aspettavo, agita una gamba, con moto ritmico e forsennato.

《Cazzo…》 borbotta tra sé.
Lo ripete sempre più forte.
《Cazzo. Cazzo! CAZZO!》
L’ultima imprecazione esce fuori ad alta voce, sgusciando da una serie di denti che digrignano.

Si alza in piedi. Temo il peggio.

Per fortuna raccoglie soltanto il suo zaino e si dirige verso un altro vagone.

《Non reggo l’intero viaggio così!》

Alle sue spalle una donna in lacrime urla.
《Ti prego, José, non mi lasciare, amore mio!》