Lo giuro. Giuro di averli visti.
Prima uno solo, con il suo becco giallo, il corpo bianco e sinuoso e le ali grigie che sembravano colorati dai pastelli di un bambino.
Poi due, tre, cinque.
Li ho visti bene: d’estate anche la campagna della bassa padana è dispensata dalla nebbia.
Erano immersi nell’erba tagliata di fresco di un campo, tra la stazione principale di Agreste e quella di una sua frazione.
Nel breve momento concesso dalla corsa del treno sono riuscito a contarne quindici.
Sembravano tutti a loro agio, intenti a fissare un punto qualsiasi dell’orizzonte. Solo un po’ stupiti che quel punto in questa zona di mondo fosse così lontano.
Di solito vivono in posti dove la riga che incontra il cielo è più a portata di mano.
I gabbiani.
È proprio ora di andare in vacanza.