Sembra nervosa.
Pur rimanendo seduta, cambia continuamente posizione. Si allontana dallo sconosciuto che le siede accanto. Si avvicina. Appoggia la mani in grembo, sposta un braccio sul bracciolo, lo toglie. Tormenta la gonna nera e lunga, si sistema la camicetta rosa che non necessita nessun aggiustamento, si guarda le scarpe con tacco leggero. Osserva il vuoto. Quando incrocia per sbaglio un altro sguardo, i suoi occhi scappano via veloci, rifugiandosi nel finestrino.
C’è stato un tempo in cui pensavo fosse una ladra alle prime armi ma penso che dopo un anno ormai ce ne saremmo accorti o almeno avrebbe acquisito esperienza e sicurezza.
Consulta il telefono, lo mette via, lo riprende.
Torna ai vestiti, li sistema, li guarda, si guarda intorno, come temendo di essere osservata, giudicata.
Mi sono convinto che sia la segretaria di un avvocato. Lavoro sicuro, paga decente.
Si alza per scendere alla sua fermata. È insicura ma si muove in modo armonioso.
Se solo avesse avuto il coraggio! Avrebbe fatto l’attrice! Ma poi la bollette chi le avrebbe pagate? E quel nodo in gola, prima che il sipario si apra, come si fa a vincere?
Meglio un lavoro sicuro, tranquillo. Solo che a vestire mille costumi diversi si prova meno imbarazzo che a indossare sempre quello di segretaria.
A fare la ladra ci si abitua, a fare la traditrice di sé stessa no.