(Racconto non pendolare)
Il primo sole del mattino filtra dalle fessure della serranda, supera il futile ostacolo della zanzariera, oltrepassa il vetro e sorprende Anna e Michele ai bordi del letto.
– Albeggia. Sbrigati! – urla sussurrando Anna.
– Ettomi, ettom… – un piccolo tonfo riecheggia nella casa.
– Michele! Guarda cos’hai combinato! E chi lo dice a Peter domenica prossima?
Michele non replica. Afferra il contenitore caduto e con le mani cerca di racimolare quel piccolo tesoro sparso per terra. Lo raccoglie a manciate e lo rimette al suo posto.
Appena ritiene l’operazione conclusa, porge il contenitore pieno ad Anna.
– Etto. No pianti. No dici niente Peter.
Anna, invece di rispondere, si volta verso il letto e cambia espressione ed argomento:
– Guardali, come dormono esausti. Che cuccioli. Mi chiedo come farebbero ad affrontare l’intera settimana senza di noi.
La luce del sole si fa sempre più forte. Anna si rende conto che deve sbrigarsi.
Raccoglie dal contenitore una piccola manciata di polvere di stelle e, con fare solenne, la sparge sul capo di Mamma e Papà.
Strofina le dita fra di loro, per riversare sul contenitore ogni piccolo avanzo rimasto attaccato alla sua pelle: non va disperso neanche un atomo di quel tesoro.
Infine copre con la mano il contenitore e si dirige a passi affrettati ma leggeri verso la propria stanza.
Come l’ombra di un paperotto, Michele segue il percorso della sorella.
Dietro di loro, vicino al letto, per terra, lasciano ignari un piccolo indizio.
La luce è quella del giorno pieno ora. Mamma e Papà aprono gli occhi. Si stiracchiano. A fatica riprendono contatto con i colori, con i ricordi, con la realtà tutta.
La Mamma segue il cono di luce che proviene dalla finestra e si schianta per terra. Sorride. Fa un cenno al Papà. Vedono l’indizio. Ma non lo vedono.
Si alzano. Papà si dirige in camera dei bimbi.
Sussurra: – Anna? Michele?…
Parla: – Ma sapete cosa c’è in camera? Dai svegliatevi! Il sole, passando dalle fessure e dal vetro, ha formato un piccolo arcobaleno per terra.
Anna? Michele?
Urla: – Amo’, li svegli tu questi due? Ogni lunedì la stessa storia. Non c’è verso di tirarli giù dal letto!
Questo racconto partecipa all’EDS L’Arcobaleno della Donna Camel (l’arcobaleno non è intero, va bene lo stesso? 🙂 ).
Chiedo perdono per la mielosità: oggi è il compleanno di mio figlio 🙂
Le regole dell’EDS:
- 1 arcobaleno intero
- 20 grammi di magia non di più
- 1/2 tazza di personaggio letterario scappato da un romanzo, fumetto, film, canzone, videogioco o opera di fantasia in genere
Il racconto è in buona compagnia con:
- Tramonti di Angela
- La grande bolgia di Stefano
- Il professore delle favole di Hombre
- Bazar di Melusina
- Pinocchio di Dario
- Avventura al Policlinico di Il Coniglio Mannaro
- Il morbo infuria di Melusina
- Magia al Polo Sud di Michele
- Madonna segreta di Gordon
- Di padelle ne è piena la storia di Pernonsprecareunavita
- Temporale primaverile di Pendolante
Ma che carino! E auguri al ragazzo!
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Grazie 🙂 .
Rigirerò gli auguri al piccolo teppista 🙂
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tenerissimo e magico
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Due aggettivi che solitamente non si addicono ai miei racconti.
Ma ogni tanto ci vuole anche un po’ di tenerezza e di magia.
Grazie 🙂
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delicato Barrie sarà felice dell’ omaggio
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Lo spero.
Già ho fatto arrabbiare Lewis Carrol parodiando Alice mesi fa.
Rischio di mettermeli tutti contro 🙂
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La magia di Peter Pan esiste SEMPRE. e al lunedì mattina serve ancora di più! Avresti un po’di polvere magica per me?
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Ah non so… Devo chiedere ai due piccoli custodi 🙂
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Dolcissimo 🙂
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Grazie 🙂
Quanti feedback positivi.
Devo buttarmi sul tenero più spesso 😀
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Peter Pan non mi è stato mai troppo simpatico quando ero piccola, ho imparato ad apprezzarlo qualche anno dopo. Sarà che la magia, in fondo, serve più agli adulti che ai bambini 🙂
Tieniti stretto i due Custodi!
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Più che d’accordo.
Per i bimbi la realtà è già magica di suo.
Potere dell’interpolazione! 🙂
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Questa inversione di ruoli mi sembra bellissima.
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Sono contento che ti sia piaciuta.
Se ci pensi, un po’ è vero: ci si lamenta spesso di quanto sia faticoso essere genitori ma poi senza di loro ci sentiamo persi.
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In effetti… i nostri bimbi fanno magie per noi, siamo noi che non le vediamo! bel racconto!
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Grazie. Ce ne dimentichiamo troppo spesso
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