Il Ciccio è il re indiscusso dei personaggi del treno. E non ho dubbi che tutti i compagni di viaggio sarebbero d’accordo con me. E’ odiato ed amato da tutti i passeggeri.
Il Ciccio è un controllore e già questo basterebbe a farlo emergere dalla massa anonima dei pendolari. Ma non è solo questo.
Il Ciccio è implacabile: se sei senza biglietto, non lo freghi mica. Neanche se sei una dolce nonnetta.
“Ha dimenticato i documenti a casa? Non c’è mica problema, signora, se scende alla prossima come mi ha detto, è anche la mia ultima fermata: la posso accompagnare a casa. Non mi disturba mica; a casa ce l’avrà un documento, no?”
Il Ciccio è tollerante. “Ti ho visto mille volte su questo treno, lo so che ce l’hai l’abbonamento, ma la prossima volta portalo!”
Il Ciccio è razzista. Parla in dialetto stretto e pretende che lo capiscano anche gli stranieri.
Ma Il Ciccio è razzista a modo suo. Se vieni dall’estero ma sei tra i pendolari abituali, allora sei comunque suo amico; ko trovi ogni giorno a fare il compagnone con tutti quegli stranieri che in questo treno sono di casa. Di loro sa vita, morte e miracoli e, visto che sia loro che Il Ciccio sono più chiacchieroni della media degli italiani, sa vita, morte e miracoli anche dei loro partner e dei loro figli.
Non lo chiamo Il Ciccio per salvaguardare la sua identità: Il Ciccio è Il Ciccio per tutti. Tutti lo conoscono ma credo che nessuno sappia il suo vero nome.
Il suo nome e il suo ruolo sono stati definitivamente consacrati oggi, dall’altoparlante del treno:
– Il Ciccio venga subito nel locomotore!
Due minuti dopo, l’altoparlante chiariva meglio la situazione:
– Il Ciccio è un cretino.
Ovviamente nello scompartimento è scattato subito l’applauso, anche se nessuno saprà mai cosa ha combinato oggi Il Ciccio.
Mi piace il Ciccio. Mi é giá simpatico. Passatelo alla mia tratta
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Come con le figurine. Io ti do il Ciccio e il Monarchico. Tu chi mi dai? 🙂
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Qualche homeless
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