All’inizio del 2002, se la memoria non mi inganna, ogni stazione d’Italia fu invasa dai profilattici giganti.
Ora fanno parte del paesaggio e nessuno ci fa più caso ma a ripensarci è buffo.
Nel settembre del 2001 un aereo fece cadere due torri e la cosa fece impazzire un po’ tutto il mondo. E anche l’Italia non fu immune da questa paranoia collettiva.
Improvvisamente la stazione di Millemondi diventò un potenziale bersaglio dei terroristi. E con essa anche la stazione di Palermo, Milano, Roma, San Felice sul Panaro, Giulianova e Pace del Mela.
Non che gli abitanti di San Felice sul Panaro fecero qualcosa di particolarmente ardito ma, si sa, quando parte, una jihad non guarda in faccia nessuno.
Ecco allora che tutti i cestini dei rifiuti di tutte le stazioni d’Italia furono sostituiti con profilattici giganti trasparenti, al gusto di limone per la plastica, panna per la carta e al gusto puffo per il residuo.
Suppongo che l’idea dietro a questa forma d’arte futurista istituzionalizzata fosse che così i fondamentalisti musulmani non avrebbero mai potuto nascondere bombe nei cestini dei rifiuti, non tanto perché trasparenti ma perché toccare questi anticoncezionali giganti sarebbe stato impuro.
Visto che la stazione di Pace del Mela è ancora lì, sgretolata dall’incuria ma non dalle bombe musulmane, probabilmente è stata un ottima strategia.
Non avevo mai collegato i due eventi. In effetti a profilattici assomigliano. Forse l’intento era di spaventare con le dimensioni di virile italianitá. San Felice sul Panaro? Pochi km da casa mia….
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In realtà il legame tra le due cose è una supposizione mia: quei cestini sono arrivati in piena isteria post 11 settembre e l’unico motivo sensato che ci vedo per la loro esistenza è che rivelano immediatamente il loro contenuto.
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Anche a me comunque avevano colpito ‘sti cosi… http://pendolante.wordpress.com/2011/12/01/nipponiche-stranezze-italiche-virtu/
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